Cristoforo Colombo
Dramma lirico
Di Luigi Illica
Musica di Alberto Franchetti
Prima rappresentazione: 6 ottobre 1892, Teatro Carlo Felice di Genova.
PERSONAGGI DELLA PARTE PRIMA |
CRISTOFORO COLOMBO | (Baritono) | ||
ISABELLA D’ARAGONA | (Soprano) | ||
DON FERNAN GUEVARA | capitano delle Guardie del Re | (Tenore) | |
DON ROLDANO XIMENES | cavaliere, uomo di fiducia del cardinale Talavera, il confessore della Regina | (Basso) | |
MARGUERITE | (Baritono) | ||
RODERIGO DI TRIANA | (Basso) | ||
MATHEOS | capo ciurma | (Tenore) | |
TRE ROMEI | (BassoTenoreBaritono) | ||
UN FRATE | (Basso) | ||
QUATTRO CAVALIERI | (TenoreTenoreBassoBasso) |
PERSONAGGI DELLA PARTE SECONDA |
CRISTOFORO COLOMBO | (Baritono) | ||
ANACOANA | (Mezzo-Soprano) | ||
IGUAMOTA | (Soprano) | ||
GUEVARA | (Tenore) | ||
ROLDANO | (Basso) | ||
DIAZ | (Tenore) | ||
MARGUERITE | (Baritono) | ||
BOBADILLA | (Basso) | ||
NANYANKA |
PERSONAGGI DELL’EPILOGO |
CRISTOFORO COLOMBO | (Baritono) | ||
GUEVARA | (Tenore) | ||
UNA VILLANELLA | (Mezzo-Soprano) |
CORI |
Cavalieri | |||
Prelati | |||
Cardinali, | |||
Vescovi | |||
Dignitari della Corona | |||
Grandi di Spagna | |||
Gentiluomini di cappa e di spada | |||
Mazzieri | |||
Paggi | |||
Guardie del Sant’Uffizio | |||
L’Inquisitore | |||
Il cardinale Talavera | |||
Frati di diversi ordini | |||
Monaci | |||
Alabardieri | |||
Frombolieri d’Aragona | |||
Soldati di ventura | |||
Popolani | |||
Marinai | |||
Donne del popolo | |||
Mozzi | |||
Fanciulli | |||
Vecchi | |||
Indiani | |||
Cacichi | |||
Sacerdotesse | |||
Butios | |||
Bobites | |||
Danzatrici ecc., ecc. |
(versione in tre atti e epilogo)
Atto Primo
Atto Secondo
Atto Terzo
Epilogo
Libretto – Cristoforo Colombo
PARTE PRIMA
LA SCOPERTA
(ANNO 1487)
Vasto cortile nel Convento di Santo Stefano a Salamanca.
È separato dalla piazza da cancellate pesanti. A sinistra una gradinata, che mette ad una piccola terrazza sulla quale viene a sboccare la Porta Maggiore della sala scelta dal Concilio che deve esaminare le teorie di Colombo, confutarle, approvarle o respingerle. — Pure a sinistra, la porta del Convento di Santo Stefano (vi appartengono frati dell’Ordine Domenicano). A destra i giardini che circondano il palazzo dei Re di Castiglia e di Leone: nascosto in mezzo a piante l’Oratorio reale. La piazza di Salamanca è nell’estremo fondo al di là della cancellata.
SCENA I
(La piazza è gremita di popolo che si affolla dietro le cancellate chiuse ed a stento difese dagli alabardieri del Santo Uffizio che le guardano. La porta della sala del Concilio è pure guardata da alcuni alabardieri sulla terrazza. — Nella scena, a’ piedi della scala, stanno aggruppati molti cavalieri. — Un cavaliere si stacca su quel fondo splendido, pel suo strano disprezzo del vestiario, di color cupo e disadorno per un certo atteggiamento beffardo e spavaldo; costui è Messer Roldano Ximenes, l’uomo del cardinale Talavera, confessore della Regina. — Sta Messer Roldano, con fare di persona annoiata, appoggiato ad uno dei pilastri della gradinata ascoltando i discorsi che a lui rivolgono i circostanti cavalieri.
UN CAVALIERE
(a Roldano additandogli la plebe)
Vedi come s’affanna e rumoreggia
la plebe!…
ROLDANO
(con disprezzo guardando verso la piazza)
Eterna druda!
UN ALTRO CAVALIERE
(narrando)
Or dianzi io vidi
passare il Genovese sollevando
un fremer d’entusiasmi dietro a sé!…
ROLDANO
(ancora cogli occhi beffardi fissi sulla folla irrequieta)
La facil cortigiana!…
(ride)
UN CAVALIERE
Ser Roldano,
avrà fine il Concilio?…
UN ALTRO
Durò troppo!
UN ALTRO
(a Roldano, insistendo)
Qual è il vostro pensier?…
UN ALTRO
(additando la porta del Concilio)
E qual credete
sarà il dotto responso?…
UN ALTRO
…Al Genovese
daran le navi?…
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