Oberto conte di San Bonifacio
Dramma in due atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Temistocle Solera
Prima rappresentazione: 17 novembre 1839, Teatro alla Scala, Milano.
Personaggi
Cuniza, sorella di Ezzelino da Romano, Mezzosoprano
Riccardo, Conte di Salinguerra, Tenore
Oberto, Conte di San Bonifacio, Basso
Leonora, sua figlia, Soprano
Imelda, confidente di Cuniza, Mezzosoprano
Cavalieri, Dame, Vassalli
L’azione è in Bassano nel castello d’Ezzelino e sue vicinanze. Epoca 1228.
Libretto – Oberto conte di San Bonifacio
ATTO PRIMO
SCENA I
Deliziosa campagna. alla sinistra, in poca lontananza, scorgesi Bassano.
Cavalieri, Dame, vassalli, vengono ad incontrare il Conte di Salinguerra.
CORO:
Di vermiglia, amabil luce
appar tremula sull’onda
una stella che ne adduce,
vinte l’ombre, un lieto dì.
Par che ogn’astro a lei davante
fugga e timido s’asconda:
è la stella che il sembiante
d’Amatunzia in ciel vestì.
Guidati propizio genio a noi;
in questo suolo il gaudio
spargere ancor tu puoi;
scorran di guerra i turbini
per l’itale città,
al fortunato talamo
la pace arriderà.
RICCARDO:
Son fra voi! Già sorto è il giorno
che affrett‚ i desir miei:
questi plausi a me d’intorno,
questi voti io devo a lei,
a lei sola che m’invita
alle gioie dell’amor.
CORO:
Oh felici! omai compita
è la speme d’ogni cor.
RICCARDO:
Già parmi udire il fremito
degl’invidi nemici!
Le balde lor cervici
protrate al suol vedrò.
Oh! chi vi salva al turbine
dei Salinguerra offesi?
Ad Ezzelino ascesi, gli stolti abbatterò.
CORO:
Vieni fra lieti plausi
ove t’attende amor,
vedrai più bello fulgere
degli avi lo splendor.
ATTO PRIMO
SCENA II
Leonora
LEONORA:
Ah, sgombro è il loco alfin! L’insana gioia
all’abborrite torri
porta la turba de’ vassalli, e intanto
almen qui tace delle nozze il canto! . . .
Nozze? . . . Con altra donna?
Inaspettata io pur sarovvi! . . . anch’io
reco a quell’ara il giuramento mio.
Oh padre! Di qual duolo
cagion ti fia quest’infelice, quando
lunge dal patrio suolo
di te indegna l’udrai? Ma vendicato
sarà l’oltraggio, e questo
è il giorno in cui la mia vendetta appresto.
Sotto il paterno tetto
un angiol m’apparia
radiante nell’aspetto
d’amore e di beltà.
Di speme a me nudria
il core innamorato . . .
Ah! Mi tradì l’ingrato,
tolto ogni gioia ei m’ha.
Oh, potessi nel mio core
soffocar l’immenso amore!
D’innocenza al primo giorno,
oh, potessi ritornar!
Io sognavo allor Cherùbi
su dorate e bianche nubi;
ora i triboli e lo scorno,
ora il pianto e il sospirar.
(Si allontana verso l’abitato)
ATTO PRIMO
SCENA III
Oberto
OBERTO:
Oh patria terra, alfin io ti rivedo,
terra sì cara e desiata! Ognora
in sul lido ospital, che m’accogliea,
sempre di te la mente si pascea!
Triste cagion mi scorge,
Per vedere il libretto completo diventa parte di "Opera Libretto Club".
È gratuito, basta che ti registri qui sotto (nel form dopo quello per gli utenti iscritti).
Se sei già iscritto, effettua il log in.
This content is restricted to site members. If you are an existing user, please log in. New users may register below.