L’Egisto
Favola drammatica musicale
Libretto di Giovanni Faustini
Musica di Francesco Cavalli
Prima esecuzione: anno 1643, Teatro san Cassiano, Venezia.
Video dell’opera
Interlocutori
Prologo | |
La NOTTE che tramonta | contralto |
L’ AURORA che sorge | soprano |
LIDIO amante di Clori | contralto |
CLORI innamorata di Lidio | soprano |
EGISTO acceso di Clori | tenore |
CLIMENE infiammata di Lidio | soprano |
HIPPARCO fratello di Climene | tenore |
VOLUPIA | soprano |
BELLEZZA | soprano |
AMORE | soprano |
VENERE | soprano |
SEMELE | soprano |
FEDRA | soprano |
DIDONE | contralto |
HERO | soprano |
CINEA servo di Hipparco | tenore |
APOLLO | contralto |
DEMA | contralto |
Ore, 4 Ministre di Apollo (soprani). Le Grazie (soprani) e coro di Amorini, taciti Seguaci di Venere. Coro di Heroide morte infelicemente per amore. Coro di Servi armati di Hipparco. Coro di Serve di Climene.
La favola si rappresenta nel contado di Zacinto isola del mare Ionio, oggidì detta Zante, nella stagione di primavera.
Libretto – L’Egisto
Al lettore
Per non lasciar perire la Doriclea ho formato con frettolosa penna l’Egisto, quale getto nelle bracce della fortuna: s’egli non sarà meritevole de’ tuoi applausi scusa la qualità del suo essere, perché nato in pochi giorni si può chiamare più tosto sconciatura, che parto dell’intelletto. L’ho fabricato con la bilancia in mano, e aggiustato alla debolezza di chi lo deve far comparire sopra la scena. I teatri vogliono apparati per destare la meraviglia, e il diletto, e talvolta i belletti, gl’ori, e le porpore ingannano gli occhi, e fanno parere belli li oggetti deformi. Se tu sei critico non detestare la pazzia del mio Egisto, come imitazione d’un’azione da te veduta altre volte calcare le scene, trasportata dal comico nel drammatico musicale, perché le preghiere autorevoli di personaggio grande mi hanno violentato a inserirla nell’opera, per soddisfare al genio di chi l’ha da rappresentare.
L’episodio di Amore, che vola a caso nella selva de’ mirti dell’Herebo ove lo prendono quelle Heroide, ch’uscirono per amore miseramente di vita, quali lo vogliono far perire di quella morte, ch’egli fece loro morire, ti confesso d’averlo tolto d’Ausonio, con quella licenza, ch’usarono i poeti latini di togliere l’invenzioni da’ greci per vestire le loro favole, e i loro epici componimenti. Vivi felice.
Prologo
Scena unica
La Notte, L’Aurora.
NOTTE
Tenebrose mie squadre, ombre guerriere
che spiegate possenti i miei trofei
sin dove ruota il messagger de’ dèi,
inalzate i vessilli ardite, e fiere.
De la nemica e debellata luce
i conquistati alloggi omai lasciate
a l’armi, a l’armi, a le vittorie usate,
seguite me vostra reina e duce.
Là nell’alto emisfero il sol s’accampa
da luminosi rai stipato e cinto
a la pugna, a le palme avete vinto
già veder parmi estinta ogni sua lampa.
Di già vittrici trionfate voi
de le schiere di Febo, o fidi orrori,
cedano al vostro nero i suoi splendori,
e a’ papaveri miei gli allori suoi.
AURORA
Da l’oriente
sorgo ridente
di rugiadosi
vitali umori
prodiga dispensiera a l’erbe, e ai fiori.
Spiegate altere
l’ali leggere
aurette belle,
aurette mie,
e sussurate che se n’ viene il die.
Lucidi albori
d’aurei colori
quest’orizzonte
tosto fregiate
e le stelle sbandite, od ammorzate.
Già gli infuocati
destrieri alati,
Teti lasciata,
sferza il sol biondo.
Destisi omai l’addormentato mondo.
Per vedere il libretto completo diventa parte di "Opera Libretto Club".
È gratuito, basta che ti registri qui sotto (nel form dopo quello per gli utenti iscritti).
Se sei già iscritto, effettua il log in.
This content is restricted to site members. If you are an existing user, please log in. New users may register below.