L’amore artigiano

Dramma giocoso per musica

Libretto di Carlo Goldoni
Musica di Gaetano Latilla

Prima esecuzione: 27 dicembre 1760, Venezia, Teatro Sant’Angelo.

Personaggi:

Madama COSTANZA cittadina vedova soprano
FABRIZIO cameriere di madama Costanza tenore
BERNARDO vecchio calzolaro baritono
ROSINA figlia di Bernardo, che fa la sarta contralto
ANGIOLINA cuffiara soprano
GIANNINO legnaiuolo baritono
TITTA fabbro baritono

Una Scolara di Rosina; tre Scolare di Angiolina; vari Garzoni dei tre mastri artigiani; Servitori di madama Costanza; non parlano.

Libretto – L’amore artigiano

Atto primo

Scena prima
Piazzetta con varie case e botteghe ancora chiuse.
Vedesi appena l’alba, e a poco a poco si va rischiarando.
Rosina apre la finestra e si fa vedere; poi Angiolina fa lo stesso nell’abitazione sua dirimpetto a quella della Rosina; poi Giannino viene di strada, suonando il chitarrino e cantando.

ROSINA
(apre la finestra e si fa vedere)
Bella cosa gli è il vedere
spuntar l’alba in sul mattino:
ma se passa il mio Giannino,
fugge l’alba e spunta il sol.

ANGIOLINA
(apre la finestra e si fa vedere)
Sorge l’alba, e sto a vedere
far il sole il suo cammino;
ma dagli occhi di Giannino
vinta è l’alba, e vinto è il sol.

ROSINA E ANGIOLINA
Pria ch’io vada al mio lavoro,
deh vedessi il mio tesoro,
deh venisse il mio bel sol.

GIANNINO
(col chitarrino si ferma a mezza la piazzetta, e suona e canta, addrizzando gli occhi ed il canto dalla parte di Rosina)
Non posso riposar, non trovo loco,
cerco qualche ristoro alla frescura.
Ma dove i’ vado porto meco il foco,
ed è il mantice mio fra quelle mura.

ROSINA E ANGIOLINA
Giannino amabile,
sei pur piacevole!
Più caro giovane
di te non c’è.

GIANNINO
Oh, s’io potessi rinfrescarmi un poco,
non morirei dall’amorosa arsura.
Amore, il tuo Giannin si raccomanda:
fagli vedere il sol da questa banda.

ROSINA E ANGIOLINA
Giannino amabile,
sei pur godibile!
Più caro giovane
di te non c’è.

GIANNINO
Zitto. Parmi vedere,
fra il chiarore dell’alba e delle stelle,
la mia bella Rosina alla finestra.

ROSINA
(si fa sentire)
Eh ehm.

GIANNINO
Eh ehm.
(le corrisponde, e si avvicina pian piano)

ANGIOLINA
Briccone!
Se n’ va dalla Rosina.
Più non cura di me.
(si fa sentire)
Eh ehm.

GIANNINO
(Per Bacco!
L’Angiolina mi vede; anch’ella è alzata.
Fingerò non vederla e non sentirla.)

ROSINA
(Con Giannino colei non vuol finirla.)

GIANNINO
(sotto la finestra, piano)
Rosina.

ROSINA
(sottovoce)
Vita mia.

GIANNINO
Tuo padre è alzato?

ROSINA
Credo che dorma ancora.
Io m’alzai di buon’ora
perché deggio finire un andrienne
per madama Costanza,
e perché di vederti avea speranza.

ANGIOLINA
Oh che rabbia!
(tossisce forte)
Eh ehm.

ROSINA
(a Giannino, piano)
Senti?

GIANNINO
La sento,
ma di lei non m’importa.
Vieni un po’ sulla porta.

ROSINA
Sì, m’aspetta.
(Voglio fare arrabbiar quella fraschetta.)

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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