Il palazzo incantato
Azione in musica
Libretto di Giulio Rospigliosi
Musica di Luigi Rossi
Prima esecuzione: 22 febbraio 1642, Roma, Palazzo Barberini alle Quattro Fontane.
Video dell’opera
Personaggi:
GIGANTE che è il medesimo che Atlante in diversa figura | basso |
ANGELICA innamorata di Orlando | soprano |
ORLANDO innamorato di Angelica | tenore |
ATLANTE padrone del palazzo incantato | contralto |
BRADAMANTE innamorata di Ruggiero | soprano |
MARFISA | soprano |
FERRAÙ | tenore |
SACRIPANTE | basso |
RUGGIERO innamorato di Angelica | tenore |
ALCESTE | contralto |
FIORDILIGI moglie di Brandimarte | soprano |
PRASILDO | soprano |
MANDRICARDO innamorato di Doralice | basso |
BRANDIMARTE | altro |
GRADASSO | basso |
OLIMPIA | soprano |
DORALICE innamorata di Mandricardo | soprano |
IROLDO | tenore |
ASTOLFO | tenore |
Un CACCIATORE | tenore |
NANO | soprano |
PITTURA | soprano |
POESIA | soprano |
MUSICA | soprano |
MAGIA | soprano |
ECO | altro |
FINARDO | altro |
FIORALBA | soprano |
Rivi. Damigelle. Coro di otto Ninfe. Coro di Fantasme.
Libretto – Il palazzo incantato
Prologo
Scena unica
Pittura, Poesia, Musica, Magia.
PITTURA
Vaghi rivi,
perché andate fuggitivi
senz’aver posa un momento?
CORO DI RIVI
Noi fuggiamo in grembo a i mari,
per sospetto degli avari,
perché abbiam l’onde d’argento.
PITTURA
Con sollecita cura
siate, o miei fidi, al mio disegno intenti:
là si devon le mura
finger d’antica torre omai cadenti,
e d’ogni intorno poi su l’alta scena
folta verdeggi una campagna amena.
Su, miei seguaci, alla fatica illustre
non sia lenta la mano,
ferva l’opera industre
e non s’attenda il valor vostro invano.
POESIA
Pur ch’abbia la Pittura
terminata la scena, altro non manca.
MUSICA
Ella, ch’in ben oprar non è mai stanca,
col suo destro pensier nulla trascura.
PITTURA
L’una e l’altra sorella,
Musica e Poesia,
mentre ogn’una desia
la commedia novella,
onde la lor virtù chiara si scopra,
qua vengon forse ad affrettarmi l’opra?
POESIA
Onde tanta dimora?
MUSICA
Tanto rimane ancora?
PITTURA
Non è penna che voli il mio pennello,
e van di rado insieme il presto e il bello.
POESIA
Guardimi il ciel, che teco
giammai più sieno i miei diporti uniti.
PITTURA
Perché cessin le liti,
non men di te desio
d’andar libera anch’io dove m’aggrada.
MUSICA
A me pur fia giocondo
lungi dall’orme altrui segnar la strada.
PITTURA
Per esser nota al mondo
uopo mi saran forse i vostri aiuti?
MUSICA
I vanti miei senza di voi fian muti?
POESIA
Per me tesson corona
le muse in Elicona.
MUSICA
So ben anch’io là nell’aonio coro
fregiare il crin di trionfale alloro;
e se con le mie note
rendo or tranquilli, or tempestosi i petti,
io do legge a gli affetti.
PITTURA
Io frenando le ciglia,
alla mia gloria immote,
cangio l’istessa invidia in meraviglia.
POESIA
Io cangio, se percote
la mia destra talor l’aurata cetra,
con oltraggio innocente un’alma impietra.
MAGIA
Tacciano le vostr’ire,
cessino omai le liti:
ingegnoso drappello, a voi mi chiama
dolce desio di vagheggiare uniti
con triplicato vanto i vostri fregi.
Voi nel ciel della fama,
ove spiegaste i vanni,
imprimete d’onor ombre lucenti,
e con opre possenti
avvezze siete a trionfar degli anni.
MUSICA
Deh, chiunque tu sia
perché omai non si scopre?
MAGIA
Eccovi la Magia.
Ma se ignota pur giungo a voi d’appresso,
nuovi già non vi son gli effetti, e l’opre,
ché sogliono ben spesso
le vostre rime, i color vostri, e il canto
l’alme ingannar con dilettoso incanto.
PITTURA
Opportuna giungesti,
tu, cui forza non manca
di volger gli elementi,
di dare a i boschi il moto, e torlo a i venti,
ed è di tua possanza un lieve gioco
render fervido il gelo, e freddo il foco.
Deh, fa’ che in un momento
qui s’apra un’ampia scena:
tanto sperar sol puote
suon di magiche note.
MAGIA
Al tuo desir consento,
ma voglio insieme anch’io
farti palese il mio.
Bramo che non si nieghi a mia richiesta
di prender l’argomento.
POESIA
Ben è ragion, che chi la scena appresta
proponga anch’il soggetto.
MAGIA
Sia dunque il tema eletto
nel palagio d’Atlante
Ruggier chiuso e disciolto
dalla guerriera amante.
Forsi avverrà, che sotto a finti inganni
non dubbio altri comprenda
quale in mezzo a gli affanni
abbia pregio nel mondo e qual onore
lealtà con valore.
Sì, sì, segua virtù ciascun a gara,
ché premio il cielo alla virtù prepara.
MUSICA
Lodo il pensiero.
POESIA
Anch’io l’approvo.
MAGIA
Ed io
l’alto palagio ad inalzar m’accingo.
POESIA
Di te l’opra è ben degna.
MUSICA
In tutto eccede
la speme, e il desir mio.
MAGIA
Ma ritraghiamo il piede,
ché frettoloso Atlante,
per trarre Orlando all’incantata sede,
con mentito sembiante
finge portarne Angelica rapita;
onde per liberar colei d’impaccio,
mentre a lui chiede aita,
il famoso guerrier cada nel laccio.
Atto primo
Scena prima
Gigante, Angelica, Orlando.
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