Giulietta, e Romeo
Tragedia per musica
Libretto di Giuseppe Maria Foppa
Musica di Niccolò Antonio Zingarelli
Prima esecuzione: 30 gennaio 1796, Milano, Teatro alla Scala.
Video dell’opera
Personaggi:
EVERARDO Cappellio | tenore |
GIULIETTA sua figlia | mezzosoprano |
ROMEO Montecchio | soprano |
GILBERTO amico delle due fazioni | soprano |
MATILDE confidente di Giulietta | soprano |
TEOBALDO della fazione de’ Cappellii promesso sposo a Giulietta | tenore |
Coro di Cappellii e di Montecchii.
Il luogo della scena è in Verona.
Libretto – Giulietta, e Romeo
Altezze reali
Offerisco umilmente alle aa. vv. rr. anche questo secondo spettacolo, che ho disposto in modo da sperare, che mi possa meritare nella mia condotta sempre più l’alta benigna protezione delle vv. aa. rr., e la sodisfazione di quel pubblico al vostro governo fortunatamente affidato. In tale fiducia io ho di nuovo l’onore di potermi con tutta la venerazione umilmente rassegnare delle aa. vv. rr.
Milano, li 30 gennaio 1796.
Umilissimo, divotissimo, obbligatissimo servitore
Gaetano Maldonati
[Argomento]
È così noto il funesto avvenimento di Giulietta, e Romeo, l’una della fazione dei Cappellii, e l’altro de’ Montecchi di Verona, che bastano pochi cenni a richiamare le circostanze più interessanti.
Vedutisi i detti due giovani in una festa data dal padre di Giulietta s’invaghirono l’una dell’altro, e mercé le premure d’un amico delle due fazioni, che bramava la pace comune, si sposarono segretamente. Accadde in quel tempo una zuffa, nella quale restò per man di Romeo morto Teobaldo promesso sposo a Giulietta, quindi fu quegli costretto a ritirarsi a Mantova. Intanto veniva ella sollecitata ad altre nozze con uno della sua fazione, perlocché ricorse all’amico, da cui datole un liquore, che avea la forza di far credere estinto chi ne prendea, fu tale creduta dalla città, e tale ancor da Romeo, cui pervennero le triste novelle, prima, che gli arrivasse un messo dell’amico con un foglio, che gli palesava il segreto. Se ne venne egli a Verona sull’imbrunir della notte, e si uccise con un veleno a canto alla tomba dell’amata Giulietta, che, rinvenendo, e vedendosi morto a lato lo sposo, ristretti in sé gli spiriti, appresso a lui estinta rimase. Ciò è tratto dalle Storie di Verona di Girolamo Dalla Corte nel tomo II cap. 10, e questo fatto ha servito ad una tragedia inglese di Sakespear, e ad una francese di Ducis, come serve ora per melodramma, che dall’autore per verosimiglianza del tempo è stato diviso in quattro giornate, e che da noi per conservare l’uso del teatro è stato ridotto in tre atti.
Atto primo
Scena prima
Luogo magnifico destinato a festa nuziale.
Coro di Cappellii, Giulietta, Matilde, poi Coro di Montecchii, e Romeo con Gilberto; in fine Everardo, con Teobaldo.
Danza di Cappellii.
CORO
Cappellii
Vieni o gentil donzella,
godi de’ plausi il suono:
tutto per te s’abbella,
per te riceve onor.
GIULIETTA
A tanto affetto o cari
grato il mio cor si chiama:
eguale è in me la brama
di palesarvi amor.
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