Sancia di Castiglia
Tragedia lirica in due atti
Libretto di Pietro Salatino
Musica di Gaetano Donizetti
Prima rappresentazione: 4 novembre 1832, Teatro San Carlo, Napoli.
Personaggi:
SANCIA, regina di Castiglia, soprano
GARZIA, suo figlio, contralto
IRCANO, principe saraceno, basso
RODRIGO, ministro di Sancia, tenore
ELVIRA, confidente di Sancia, soprano
Grandi di Castiglia
Damigelle di corte
Saraceni
Guerrieri castigliani
La scena è nella reggia di Toledo.
Libretto – Sancia di Castiglia
ATTO PRIMO
Luogo di delizie nella reggia di Sancia.
Scena prima
Ircano, che passeggia pensieroso, e Coro di Saraceni.
CORO I
Prence, taci? Il guardo immobile
fissi al suolo?
CORO II
Il passo hai lento?
TUTTI
Tu volesti, Ircan, dividere
con noi sempre il tuo contento;
or vogliam diviso ancor
teco, Ircano, il tuo dolor.
CORO I
Oggi Imen ti stringe a Sancia.
CORO II
Di Castiglia ascendi al trono.
TUTTI
E vedrai con ciglio torbido
di tua sorte il più bel dono?
Parla. Noi diviso ancor
vogliam teco il tuo dolor.
IRCANO
Miei fidi, in cor mi preme
un dubbio atroce.
CORO
E quale?
IRCANO
Quando al regno di Sancia un dì fatale
furon le galliche armi,
nella pugna feroce, ove per lei
i brandi noi stringemmo, ostile acciaro
il figlio suo feriva:
del trono io più che della madre ardente
credei di speme travedere un lampo
allor che intesi ch’ei cadea sul campo.
Ma… si cercava invan… ah! sì… La spoglia
del trafitto Garzia
noi non trovammo; Ibeno a me narrava
che furioso destrier lo trascinava;
disse che in fiume ei cadde
ma se ancor?… S’ei fu salvo, e ancor vivesse?…
CORO
Sorgon, forse, gli estinti?
Iben dal fiume trascinar nol vide?
IRCANO
Sì… ma la sorte a me non sempre arride.
CORO
Che? Non fu l’ostile acciar
del suo sangue tinto allor?
Non è forse il Mansanar,
che alla tomba il niega ancor?
Perché dunque palpitar?
Nuovo è il palpito al tuo cor.
IRCANO
Quell’acciaro nel pugno d’un forte
non tremava e il suo fianco fendeva;
nel suo sangue cercava la morte,
ei trafitto nell’onda cadeva;
ma chi sa se nel gemer dell’onda
il suo gemito estremo celò?
CORO
Cadde estinto. Ne’ gorghi dell’onda
ei l’estremo lamento celò.
IRCANO
Oh! speranza!
CORO
Rodrigo s’avanza.
IRCANO
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