Feraspe
Dramma musicale in tre atti
Musica: Antonio Vivaldi
Libretto: Francesco Silvani
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro Sant’Angelo, 7 novembre 1739
Ruoli:
- Feraspe, re di Persia (?)
- Statira, regina di Persia vedova di Dario (?)
- Rosane, figlia di Statira (?)
- Astiage, principe di Media (soprano o contralto)
- Arbace, figlio di Feraspe (?)
- Artabano, confidente di Feraspe (?)
La musica è perduta
Libretto – Feraspe
Eccellenza.
Già che favorevol Fortuna mi porge l’incontro, cotesto Dramma, che nel Teatro di cui ò assunto l’impresa, rapresentar, si deve, di consacrarle o pensato. Se al merito grande dell’Ecc. Vost. si riguarda, sembrerà troppo lieve il tributo, ma se alle mìe deboli forze, si destìnguerà facilmente d’un anima tutta rispetto i più divoti sentimenti. Qnale, esso sia, per tanto di non isdegnarlo si compiaccia, e gradisca in esso gl’attestiati della mia servitù. Sarà sempre questa indefessa, come eterno sospira di V. E. il patrocinio, col fondamento del quale tutta formerò la mia sorte. Maggior fortuna di questa non saprei desiderare, anzi formandola come l’unico oggetto de miei pensieri in essa mi fermo, e publicandomi al mondo, quale in effetto mi vanto d’essere con tutto il possibile ossequio fino alle ceneri mi giuro.
Di V. E.
Umiliss. Dev. Obbligatiss. Servitore.
Gio. Felice Dini Impressario.
Argomento
Dario, detto il giusto, fu Re di Persia, ed ebbe due Mogli: colla prima lungamente visse, e fuor che un Figlio, che n’ebbe fin da principio, alcun altro più non ne ottene. Chiamossi questi Feraspe, e quando al Padre parve tempo, gli diede Moglie. Morendo poi la Madre di Feraspe, Dario quantunque vecchio, s’invaghì di Statira Vedova di ua Re di Media, e la sposò. Da cui ebbe un Bambino, che li pose Ella il nome di Dario, per l’amore da Lei portato a Dario suo Marito, quale morì nel tempo della gravidanza di Statira, e morendo, divise il Regno in due parti, lasciandone una a Feraspe suo Primogenito e l’altra, di cui è capo la Città di Persepoli, al Secondogenito, che era per nascer di Statira, quando questi fusse stato maschio, e in questo caso, per tutto il tempo della minore età, ne fece Governatrice, e Reggitrice Statira medesima.
Intanto mal soffrendo Feraspe la divisione del Regno, per ricuperarne la parte assegnata ordisce con l’opera di Artabano un tradimento, che quale sia, con la lettura del Drama si capirà.
Le voci Fortuna, Fato, Destino, Deità, ecc. che si ritrovano nel presente Dramma, sono scherzi di penna poetica, non sentimenti di cuore, di chi vive da vero Cattolico.
ATTO PRIMO
Scena prima
Porto di Mare, con veduta della Città.
Feraspe, Arbace, Guardie.
Feraspe
Di Persepoli quella è l’altra Reggia,
Ove il mio Genitor Dario regnando
Alla Persìa diè leggi. Or quivi, ò figlio,
Sarai contento appieno
Ne reali Imenei
Della bella Rosane,
E vedrai, che Statira
Di nuova luce adorno,
Ne approva il nodo, e ne festeggia il giorno.
Arbace
Padre, e Signor, lascia che quella mano,
Che invitta rege un così vasto impero,
Io baci riverente. I miei sponsali
Sono per tuo comando; in esso adoro
La gloria d’obbedir al genitore
Pria che la legge, che mi detta amore.
Scena seconda
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