Chatterton
Dramma in tre atti
Parole e musica di Ruggero Leoncavallo
Fonti letterarie: dal dramma omonimo di A. de Vigny.
Prima rappresentazione: 10 marzo 1896, Roma, Teatro Drammatico Nazionale.
Personaggi:
Caterina Bell (soprano)
Chatterton (tenore)
Giorgio (baritono)
Giovanni Bell (basso)
Lord Beckford (basso)
Lord Talbot (contralto)
Skirner (basso)
Sei o sette giovani Lords amici di Klifford
Operai ed operaie della fabbrica di John Clark.
La scena ha luogo nelle vicinanze di Londra
Epoca 1770.
Libretto – Chatterton
ATTO PRIMO
La scena rappresenta una serra addossata a destra ad un muro della casa di John Clark. Due o tre larghi scalini danno accesso per una gran porta a destra alle stanze terrene della casa. Due tavoli rustici e sedie di legno sono da ambo i lati della scena; presso i vetri della serra, in fondo ed a destra, piante. La larga porta della serra situata nel mezzo è aperta. Al di là della serra, che dà nel giardino, si scorgono, a destra nel fondo, il cancello che serve di entrata, poi il muro di cinta che va da destra a sinistra e su questo lato sinistro lo spigolo e la gran porta d’entrata della fabbrica di John Clark. Al di là del muro paesaggio di campagna invernale. È una fredda ma bella giornata d’inverno.
All’alzarsi della tela, Giorgio è assiso al tavolo a sinistra leggendo. John Clark scende vivamente i gradini della porta a destra, va verso il fondo e guardando dal lato ov’è la porta della fabbrica grida irritato:
JOHN
Charley!… Holger! Qualcuno… Orsù che diamine!
(due servitori accorrono timorosi dalla fabbrica)
La signora ha finito?
IL SERVO
Quasi.
JOHN
Ditele
Che si spicci. Io l’aspetto.
(i due servi ritornano affrettandosi verso la fabbrica ed entrano. John passeggia di cattivo umore)
JOHN
(brontolando)
Ubbie di femmine!
Gire a pagar la gente de la fabbrica
Di propria mano; perché la vigilia
Ricorre de ’l Natal!… Mia moglie esagera
Troppa bontà è nociva. Essi lavorano,
Io pago e basta. Così me li guastano!
GIORGIO
(ironico)
Tu non li guasti certo!
JOHN
(si arresta e poi va verso Giorgio)
Voi, buon quacquero,
Vedete il mondo a modo vostro. Io sembrovi
Forse crudel?
GIORGIO
(come sopra)
Che importa il mio giudizio!
Un giusto sei per la legge degli uomini
E ciò ti basta!
(John gli volge furiosamente le spalle. Jenny tenendo per mano Henry, esce dalla porta della fabbrica, entra nella serra e si ferma nel fondo, mentre Henry, scorto Giorgio, corre a lui e salta sulle sue ginocchia)
JOHN
(a Jenny)
Eccovi alfine, uditemi.
Lord Klifford qui desidera
Sostar, passando, con gli amici suoi
Che a caccia l’accompagnano.
Il tutto a preparar pensate voi.
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