Ginevra principessa di Scozia
Dramma musicale in tre atti
Musica: Antonio Vivaldi
Libretto: Antonio Salvi
Prima rappresentazione: Firenze, Teatro della Pergola, 17 gennaio 1736
Ruoli:
- Re di Scozia, padre di Ginevra (?)
- Ginevra, amante di Ariodante (contralto)
- Ariodante, principe vassallo (?)
- Lurcanio, fratello di Ariodante e amante di Dalinda (?)
- Dalinda, dama principale di Scozia, innamorata di Polinesso (?)
- Polinesso, duca d’Albania (?)
- Odoardo, consigliere del Re (?)
La musica è andata perduta.
Libretto – Ginevra principessa di Scozia
CORTESISSIMO LETTORE
Il quinto Canto del nostro Omero Toscano, l’ingegnosissimo Ariosto, m’ha somministrato per lo presente Dramma il Soggetto, il Luogo, l’Azione, i principali Attori, e i loro Caratteri ancora. Ho giudicato pertanto superfluo il distenderne l’Argomento, potendo tu con più diletto leggerlo in quel maraviglioso Poema. Io mi son preso licenza di purgare il costume di Dalinda, per farla un Personaggio più ragguardevole, e perchè nel nostro secolo non sarebbe comparso in Scena senza biasimo. Ho caricato alquanto il carattere scellerato di Polinesso Duca d’Albanìa, facendolo operare per interesse, e per ambizione, non già per amore, perchè nella dì luì morte senta meno di orrore l’Audienza, e perchè maggiormente spicchi la virtù degli altri Personaggi. Ho finto Ginevra Figlia unica del Re di Scozia, benché l’Ariosto la faccia Sorella di Zerbino, perchè tutte le passioni abbiano più forza negli Attori, come la tenerezza nel Padre, l’ambizione in Polinesso, l’amore in Ariodante. Ne ho voluto servirmi per lo sciogllmento del Dramma del Personaggio di Rinaldo, perchè nel rimanente dell’azione non vi avea luogo.
Quello, che più mi preme si è, che le massime empie nel Personaggio di Polinesso tu le riceva con quell’orrore, che sogliono eccitare in ogni cuore Cattolico; e che le parole Idolo, Fato, Numi, ecc, tu le consideri vezzi della Poesia, non mai sentimenti del Poeta, il quale pregandoti del solito compatimento, ti desidera dal Cielo ogni felicità.
ATTO PRIMO
Scena prima
Gabinetto Reale, con Tavolino, e Sedia
Ginevra a sedere in atto d’acconciarsi la Testa, Dalinda, e Paggi.
Dalinda
Questo, più dell’usato,
Coltivar tua beltà, questo novello
Costume tuo d’aggiunger fregi al bello
Per far più lusinghiero il tuo sembiante,
Mi dicono, Signora,
Ginevra sente amor: Ginevra è amante.
Ginevra
Oh Dio!
Dalinda
Sospiri?
Ginevra
Sì.
Dalinda
Questo sospiro
Conferma il mio sospetto.
Ginevra s’alza da sedere, e li Paggi portano via la Sedia, e il Tavolino.
Ginevra
Principessa, il mio petto
Per sì gran foco è troppo angusta Cella,
E la mia nobil fiamma
Per tenersi celata è troppo bella.
Amo, si, non te’l niego.
Dalinda
Alma Reale
Non s’avvilisce per amar, se degno
E d’amarsi l’oggetto, e ha merto eguale.
Ginevra
Maggior di lui non ha di Scozia il Regno.
Dalinda
Intendo. (Ah gelosia.)
Il Duca d’Albania…
Ginevra
Chi? Polinesso?
Dalinda
Sì.
Ginevra
T’inganni, Dalinda.
Dalinda
Di nobiltade, e di ricchezze in esso
I maggior doni oggi la sorte aduna.
Ginevra
Gmevra ama il valor, non la fortuna.
Gli esterni pregi di grandezza, e d’oro
Non fan degno l’oggetto:
Anzi l’odio, e l’aborro.
Dalinda
(Ed io l’adoro.)
Se non è Polinesso, Arìodante
Forse sarà?
Ginevra
Taci, o Dalinda; il nome
Del mio bel vincitore
Tu leggi nel rossor del mio sembiante.
Dalinda
Dunque ami ‘l Prence?
Ginevra
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