I lituani

Dramma lirico

Libretto di Antonio Ghislanzoni.
Musica di Amilcare Ponchielli.

Prima esecuzione: 6 marzo 1875, Teatro alla Scala di Milano.
Fonti letterarie: Adam Mickiewicz (Konrad Wallenrod, 1827).
Versioni successive: 28 marzo 1880, Teatro alla Scala di Milano; 20 novembre 1884, Teatro Imperiale San Pietroburgo (con il titolo Aldona).

Personaggi:

ARNOLDO principe lituano baritono
ALDONA sorella di Arnoldo soprano
WALTER sposo di Aldona, poi Corrado di Wallenrod tenore
ALBANO vecchio vaidelota basso
VITOLDO basso
UN ARALDO altro

Prologo: Donne lituane – Vecchi – Soldati. Iº, IIº, IIIº atto: Duci – Cavalieri teutoni – Soldati germani e lituani – Franco-Giudici – Paggi – Guerrieri germani – Bardi – Menestrelli – Popolo – Abati – Monaci – Frati – Principe di Germania – Arcivescovo di Marienburgo – ecc., ecc.

Dal prologo dell’atto primo sono scorsi 10 anni. La scena è a Marienburgo.

Libretto – I lituani

Cenni storici
Nelle note al Corrado Wallenrod di Adamo Michiewicz, leggiamo quanto segue: – Noi abbiamo qualificato il nostro poema col titolo «novella storica», perché i caratteri dei personaggi che vi figurano, come i fatti più importanti, hanno una impronta di verità. Le cronache dell’epoca sono talmente oscure, che per farsi una idea generale degli avvenimenti, è d’uopo ricorrere alla congettura. –
Corrado Wallenrod ha egli realmente esistito? Su ciò non può ammettersi dubbio; come non è dubbia l’azione fatale di lui, onde la terribile possanza dell’ordine teutonico fu scossa e soggiogata. La tradizione non va più in là: e noi dobbiamo alla ardita e fervente fantasia dell’illustre poeta polacco l’ipotesi, d’altronde molto verosimile, che Corrado, di origine lituano, entrasse nell’ordine dei teutoni col proposito di dominarli e di vendicare l’oppressa sua patria, trascinandoli all’estrema rovina.
Due parole sulla origine e sugli statuti dei franco-giudici. Allorquando, nel medio evo, i duchi ed i baroni commettevano impunemente ogni sorta di delitti venne a formarsi una società i cui membri, gli uni, agli altri sconosciuti, si obbligavano con giuramento a punire i colpevoli senza riguardo a vincoli di amicizia o di sangue. Profferita una sentenza di morte, i giudici la annunciavano al condannato, gridando sotto le finestre della sua casa, o in altro luogo da lui frequentato, quel «veh» formidabile, onde poi la società prese il titolo di Vehema. – Stranissimi riti accompagnavano le segrete adunanze, le denunzie e le condanne; fra gli altri, quello di appuntare le spade al cuore del colpevole, effigiato sovra il Gran libro.
Nel poema di Adamo Michiewicz, una di queste adunanze è descritta a larghi tratti, ciò che Goethe avea fatto prima di lui nel suo Göz di Berlikinga. L’autore del libretto, per ragioni di opportunità teatrale che di leggieri si indovinano, non riprodusse integralmente quella scena, dove Corrado viene proclamato tre volte traditore.
La religione dei Lituani era una strana mistura di idolatria e di cristianesimo importato. – I vaydeloti, i ligonoti, ecc., ecc., rappresentavano, nei riti solenni, la parte del sacerdote e del bardo. Fra le molte divinità fantastiche, erano oggetto di speciale e simpatica venerazione le willi, creature incorporee e diafane, punitrici del misfatto o del messaggiere del celeste perdono.
A. Ghislanzoni

 

Prologo

Scena unica
Spalti di un castello.
A sinistra mura diroccate da cui si domina vasto spazio di paese.
A destra una gradinata che mette al castello.
È vicina la notte.
Albano, Donne, Famigli e Vecchi lituani.

ALBANO
(guardando dalle mura)
Orrenda vista!… Le lontane valli
sembrano un mar di fuoco. ~ I rosseggianti
gioghi… le torri… i ruderi difformi
dei castelli abbattuti eruttan nembi
vorticosi di fumo. – In quelle tetre
caligini agitarsi
come funerei spettri
ecco i germani corridori!…
(rifuggendo costernato)
O patria!
O Lituania mia…
Chi ti soccorre? ~ De’ tuoi forti figli
prostrato è il braccio e ti abbandona iddio!…
Aldona che viene dal castello con séguito di Donne e Fanciulli, e detti.

ALDONA
(agitata)
Quali novelle?… Arnoldo ancor dal campo
non ritornò?… Walter con esso uscia
stamane…

ALBANO
Ultimi sempre
a ritirarsi dal campo i generosi.
Una triste giornata ohimè! si compie.

ALDONA
Tanto terror giammai
non invase quest’alma.
(volgendosi al coro)
Al cielo alziamo
la prece della sera…

TUTTI
Ah sì! Preghiamo!…
Preghiam pei vegliardi scorati e fuggenti,
preghiam per le madri pensose e gementi
che al bacio dei figli sospirano invan.
Preghiamo pei forti che caddero estinti,
preghiam per la fede suprema dei vinti,
pegli orfani ignudi che attendono il pan.

ALBANO
Preghiam che al riscatto del popolo oppresso
insorga il gigante dai bardi promesso
chiamando a vendetta gli spersi guerrier.

TUTTI
Preghiam che in quel giorno dai tetri burroni
siccome ruggito di mille leoni
echeggi un sol grido: va’ fuori, stranier!
Walter, Arnoldo, pochi Soldati e detti.

ALDONA
(correndo incontro a Walter e ad Arnoldo che vengono dal ponte)
Walter… fratel…

ARNOLDO

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
Per vedere il libretto completo diventa parte di "Opera Libretto Club".
È gratuito, basta che ti registri qui sotto (nel form dopo quello per gli utenti iscritti).
Se sei già iscritto, effettua il log in.

This content is restricted to site members. If you are an existing user, please log in. New users may register below.

Accesso per utenti iscritti
   
Registrazione nuovo utente
*Campo obbligatorio