I Vespri Siciliani
Dramma in cinque atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Augustin Eugène Scribe e Charles Duveyrier
Traduzione di Arnaldo Fusinato
Prima rappresentazione: 13 giugno 1855, Teatro Opéra, Parigi.
Personaggi
Guido di Monforte, governatore di Sicilia per Carlo d’Angiò, re di Napoli, Baritono
Il Sire di Bethune, uffiziale francese, Basso
Il Conte Vaudemont, uffiziale francese, Basso
Arrigo, giovane siciliano, Tenore
Giovanni da Procida, medico siciliano, Basso
La Duchessa Elena, sorella del Duca Federigo d’Austria, Soprano
Ninetta, sua cameriera, Contralto
Danieli, siciliano, Tenore leggiero
Tebaldo, soldato francese, Tenore
Roberto, soldato francese, Basso
Manfredo, siciliano, Tenore
Siciliani, Siciliane, Soldati francesi, Comparse e corpo di Ballo, Soldati francesi, sei Giovanette, quattro Paggi, Maestro di Cerimonie, Nobili d’ambo i sessi, quattro Uffiziali, due Penitenti, un Carnefice, Siciliani
L’azione è in Palermo, l’epoca il 1282.
Libretto – I Vespri Siciliani
ATTO PRIMO
SCENA I
Il teatro rappresenta la gran Piazza di Palermo.
In fondo alcune strade ed i principali edifizi della città. A destra dello spettatore il palazzo di Elena. A sinistra l’ingresso ad una caserma con fasci d’armi. Dallo stesso lato il palazzo del governatore, a cui si ascende per una gradinata.
Tebaldo, Roberto, Soldati Francesi, Siciliani, poi Bethune e Vaudemont.
(Tebaldo e Roberto con parecchi soldati francesi hanno recato una tavola dinanzi la porta della caserma, vi siedono intorno e bevono. Siciliani e Siciliane attraversano la piazza, formano de’ gruppi qua e là, guardano biecamente i soldati francesi.)
CORO (TEBALDO, ROBERTO, SOLDATI FRANCESI):
Al cielo natio,
Sorriso di Dio,
Voliam col pensier
Tra i canti e i bicchier.
Con fronde d’alloro,
col vino e coll’oro
Del pro’ vincitor
Si premii il valor.
SICILIANI: (a dritta ed a mezza voce):
Con empio desio
Al suolo natio
Insultan gl’iniqui
Fra i canti e i bicchier.
Oh dì di vendetta,
Men lento t’affretta,
Ridesta il valor
Ai vinti nel cor
TEBALDO: (alzando il bicchiere):
Evviva, evviva il grande capitano!…
ROBERTO:
Di Francia orgoglio e primo per valor!
TEBALDO:
Fulmine in guerra…
ROBERTO:
Mai non
fere invano,
Ed è de’ suoi l’amor!
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