La Lodoiska

Dramma per musica

Libretto di Francesco Gonella
Musica di Johann Simon Mayr

Prima esecuzione: 26 gennaio 1796, Venezia, Teatro La Fenice.

Interlocutori:

LODOISKA principessa polacca amante di Lovinski soprano
LOVINSKI signore polacco sotto nome di Siveno soprano
BOLESLAO palatino del castello d’Ostropoll tenore
RESISKA confidente di Lodoiska soprano
NARSENO compagno di Lovinski mezzosoprano
RADOSKI confidente di Boleslao tenore
GISKANO principe e condottiere dei tartari basso
SIGESKI padre di Lodoiska basso

Coro di Polacchi, aderenti a Boleslao. Coro di Tartari. Personaggi che non parlano. Guardie e Damigelle polacche.

La scena è nel castello di Ostropoll su i confini della Polonia, con la Tartaria.

Al rispettabile pubblico
Alberto Cavos
La Lodoiska, soggetto polacco, in varie guise sinora sugli italiani teatri esibito e maneggiato, ora sopra di questo ricomparisce raccomandato alla clemenza di questo illuminato pubblico. Io l’ho scelto come il più adattato alla corrente stagione, allontanandomi dal grande eroico e dalla tragedia; onde unitamente alle novità dello scenario e vestiario più sommistrar potesse di vaghezza all’azione in complesso. L’amore di Lovinski per Lodoiska ne forma il principal nodo, dopo d’avere scorse molte contrade della Polonia ritrovandola finalmente nel castello Ostropoll. Non ho mancato con ogni possibile studio di renderlo degno co’ la decorazione di spettatori così intelligenti, senza perder giammai la lusinga d’un esito corrispondente alla brama di chi nulla omette per ben servirli.

Libretto – La Lodoiska

Atto primo

Scena prima
Appartamenti di Lodoiska nel palazzo di Boleslao.
Coro di Polacchi che hanno dei tralci di fiori in mano per festeggiare l’imeneo.
Lodoiska, Resiska e Coro.

RESISKA E CORO
Scenda propizio imene,
e in sacro laccio unisca
la vaga Lodoiska
all’inclito signor.

RESISKA
Le sue catene aurate
la face sua…

LODOISKA
Troncate
ah sì troncate omai
l’inaugurata pompa. In van si spera
che a Boleslao consorte
sia Lodoiska. E troppo è questo core
fido a Lovinski suo. Troppo io detesto
quel Boleslao, che quasi in ceppi avvinta
qui così mi rattien.

RESISKA
Pur si lusinga
con le nozze placarti.

LODOISKA
E creder puoi…

Scena seconda
Boleslao, e detti, indi Radoski.

BOLESLAO
Principessa, se vuoi
tra le pompe festive, in sì bel giorno
largo compenso ai tuoi sofferti affanni,
t’offro in dono la destra.

LODOISKA
E ti figuri
farmi lieta così? Tu, che in custodia
dal genitor mi avesti, e che? far vuoi
abuso reo del tuo potere ingiusto?
Tu Boleslao consorte a me, che vanto
il sangue de’ tuoi re!

RESISKA
(Che bell’ardire!)

BOLESLAO
Non è, non è del sangue
l’alta cagion che il tuo rifiuto muove.
Sempre in te di Lovinski…

LODOISKA
Ebben Lovinski
è l’unico amor mio. Fu il mio primiero,
l’ultimo fia. Da lui lontana il padre
qua mi condusse indarno.

BOLESLAO
(ironico)
Oh fosse almeno
questo rival famoso,
questo vantato eroe noto al mio sguardo!
Ammirarlo io potrei, ma in van lo spero
e di mai più vederlo
tu speri invan.
(vuol prenderla per la mano)
Della Polonia in questa
remota parte infra il solingo orrore
scorda Lovinski, e cedi a un nuovo amore.

LODOISKA
E tu presumi invano…
ch’io pieghi la mia fronte a’ voler tuoi,
ch’io m’accenda nel petto
novelle fiamme d’amoroso affetto.

Scena terza
Radoski frettoloso, e detti.

RADOSKI
Signor, t’affretta, corri. Infesto stuolo
di tartari nemici
dalle opposte pendici
scende ver noi. Le militari tende
già dispongono intorno.

BOLESLAO
A più tranquillo giorno
si serbino le nozze. Addio. M’è forza
il doverti lasciar. Rimanti, o cara,
e un solo istante almeno
dona de’ pensier tuoi
al tenero amor mio;
dimmi il posso sperar?

LODOISKA
Speralo.

BOLESLAO
(ironico)
Addio.
Ma severa lo dici…

LODOISKA
Vanne, che i tuoi nemici…

BOLESLAO
Ah de’ nemici miei
la più ingiusta, e crudel cara, tu sei;
pur se così ti piace
la pena io soffrirò del tuo rigore,
andrò tra l’armi e servirò all’onore.
Ma pria ch’io vada al campo
volgi pietoso almeno
il ciglio tuo sereno
un solo istante a me.
La pace la calma, che in petto ho smarrita
io spero, mia vita, attendo da te.
Ma il suono mi chiama
tremendo di morte…
da te la mia sorte…
la tromba m’invita…
La pace la calma, che in petto ho smarrita
io spero, mia vita, attendo da te.
(Boleslao parte col séguito)

Scena quarta
Lodoiska, Resiska, e Radoski.

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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