L’amante di richiamo

Melodramma giocoso in tre atti

Libretto di Francesco Dall’Ongaro
Musica di Federico Ricci e Luigi Riccion

Prima rappresentazione: Torino, Teatro D’Angennes, 13 giugno 1846.

Personaggi
Adele, giovane vedova, Contessa di Valbianca, soprano
Il Visconte, suo fidanzato, baritono
Giacinto
, giardiniere della Contessa, tenore
Rita
, orfanella, sua amante, soprano
Bernardo
, vecchio maggiordomo, basso
Vafrino
, staffiere del Visconte, basso
Frosina
, merciaiuola, contralto
Cavaliere Gustavo, generico
Coro di Dame e Cavalieri ospiti della Contessa.

Coro di Venditori e Venditrici alla fiera del Borgo.
L’Azione segue in un Castello feudale della Sicilia.

Libretto – L’amante di richiamo

AI LETTORI BENEVOLI
Abbandonare il parto d’una Musa, anzi di due, la musicale e la comica senza una pagina di prefazione all’incerto mare della pubblicità sarebbe un contraddire alla moda e a quel progresso, ben inteso, che caccia il nostro secolo di galoppo, anzi pure a ragione. Sorgeva nella bella Sicilia un castello; i grigi suoi merli coperti di edera sempre verde s’innalzavano al cielo confusi tra i vortici dell’Etna fumante. I fantasimi guerrieri del medio evo facevano capolino dalle terribili feritoie, mentre nelle sale dorate, tra lo splendor dei doppieri si menavano allegre danze, e si protraevano fino a mezza notte i conviti. Vedi tutti i romanzi inglesi, italiani e francesi che evocarono dall’obblio la gloriosa età dei tornei. In questo castello v’era una Castellana, giovane, vedova amabile, capricciosa, civetta, che profittava dell’assenza del padre, magnanimo e severo cavaliere, per darsi bel tempo, per menar per il naso un branco di adoratori finchè giungesse il tempo di pagare il tributo all’umana fragilità. – Vedi Buffon, “Storia Naturale delle Castellane dell’altro secolo”. Tutto l’intreccio, tutto lo sviluppo, tutti i fatti, tutte le parole, le pause stesse furono tratte dalle storie e dalle cronache del tempo. Vedi per la fedeltà storica e cronologica il Muratori, il Giannone e tutti i manuscritti che si conservano inediti e polverosi negli archivi siciliani; singolarmente poi il Vaudeville di Scribe e Melesville intitolalo “Zoe” rappresentato a Parigi al Ginnasio Drammatico il 16 marzo 1830
L’AUTORE

ATTO PRIMO

SCENA 1a
Uno spianato con un castello nel fondo. Trabacche di merciaiuoli d’ogni maniera disposte a semicircolo. Uomini e donne che vendono e comprano. È fiera.
Coro, Vafrino e Frosina.

Coro
Compra, compra, o villanella,
Compra, compra, o bel garzon:
Seta ell’è della più bella,
Oro è questo del più buon.
Viva il giorno della fiera!
Di guadagno a me non cal:
Pur ch’io danzi questa sera,
Vada lucro e capital.
Cogliam l’occasione il dì che viene.
Chi sa se torna più quand’è fuggita,
Si pigli a volo quel tantin di bene
Che infiora il calle della nostra vita.

Vafrino
O garbata venditrice,
Io non voglio che il tuo cor.

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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