Lo sposo di tre e marito di nessuna
Dramma giocoso per musica.
Libretto Di Filippo Livigni.
Musica Di Luigi Cherubini.
Prima esecuzione: novembre 1783, Venezia, Teatro San Samuele.
Attori:
Donna LISETTA baronessa, sorella di don Martino | soprano |
Don MARTINO capitano | tenore |
Don PISTACCHIO barone di lago Secco | baritono |
Donna Rosa, BARONESSA promessa sposa di don Pistacchio | soprano |
Don SIMONE zio di don Pistacchio | baritono |
BETTINA cantatrice da piazza | soprano |
FOLLETTO giocatore di bussolotti, seguace di Bettina | baritono |
Servi del Barone. Servi di donna Lisetta. Servi di donna Rosa. Villani, Suonatori.
La scena si finge nelle vicinanze di Napoli.
Libretto – Lo sposo di tre e marito di nessuna
Atto primo
[Sinfonia]
Scena prima
Amena pianura del villaggio di lago Secco. Da un lato palazzo baronale, dall’altro locanda con insegna. In prospetto varie colline, ed altre villerecce abitazioni.
Folletto fra molti Villani facendo giochi ai bussolotti, don Simone a sedere guardandolo con meraviglia, e Bettina in atto di suonare il salterio.
[N. 1 – Introduzione]
SIMONE
Guardate quanti giochi,
che fa quel ciarlatano!
È destro assai di mano,
strasecolar mi fa.
FOLLETTO
Passa, sparisci, e vola,
in man non ci ho più niente,
ecco la verità.
Or dunque dove sta?
(a Bettina che cava di palla di saccoccia)
Eppur questa figliuola
l’ha in tasca, e non lo sa.
BETTINA, SIMONE E FOLLETTO
Ah, ah, ah, ah, ah, ah.
Son cose da far ridere,
gran gioco è questo qua.
BETTINA
Allegri, piazza piazza,
che adesso col salterio
vi vuol questa ragazza
spassare col cantar.
SIMONE E FOLLETTO
Facciamo un po’ silenzio,
e stiamo ad ascoltar.
BETTINA
Un certo pizzicore,
mi sento notte, e dì,
e sospirare amore
mi fa sempre così.
Ah, ih, ah, ih, ah, ih.
E sospirare amore
mi fa sempre così.
SIMONE E FOLLETTO
Che bella canzoncina,
mi piace, signor sì.
BETTINA
Se viene il mio diletto,
gli dico via di qui;
che amor per te, furbetto,
mi fa languir così.
Ah, ih, ah, ih, ah, ih,
che amor per te, furbetto,
mi fa languir così.
SIMONE E FOLLETTO
Che bella canzoncina,
mi piace, signor sì.
BETTINA, SIMONE E FOLLETTO
Viva lo spasso con l’allegria,
in festa, e giubilo qui si starà;
vada in malora l’ipocondria,
che sempre offende la sanità.
Recitativo
SIMONE
Ditemi, ciarlatani,
come avete pensato
di venir qua?
BETTINA
Abbiamo, mio signore,
inteso nel passare da Roma in Napoli,
che deve farsi sposo don Pistacchio
baron di questo feudo.
SIMONE
E son io
appunto don Simone,
il zio di quel barone,
che far si deve sposo in questo giorno;
onde a voi qui d’intorno
io do piena licenza
di far giochi, e cantar come vi pare.
FOLLETTO
Voi ci fate una grazia singolare.
SIMONE
Se non volete andare all’osteria,
in questa casa mia
piccolo appartamento io v’offro ancora.
(Ah, con gl’occhi costei già m’innamora.)
BETTINA
Accettiam con piacere il vostro invito.
FOLLETTO
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