Marino Faliero
Tragedia lirica.
Libretto di Giovanni Bidera.
Musica di Gaetano Donizetti.
Prima esecuzione: 12 marzo 1835, Parigi, Théatre Italien.
Video dell’opera
Personaggi:
Marin FALIERO doge | basso |
ISRAELE Bertucci, capo dell’arsenale | baritono |
FERNANDO nipote del doge | tenore |
STENO giovine patrizio, uno dei quaranta | baritono |
LEONI patrizio, uno dei dieci | tenore |
ELENA moglie del doge | soprano |
IRENE damigella d’Elena | soprano |
VINCENZO servo del doge | tenore |
Un GONDOLIERE | tenore |
BELTRAME scultore, congiurato | basso |
PIETRO gondoliere, congiurato | basso |
STROZZI pescatore, congiurato | basso |
MARCO figlio d’Israele, congiurato | altro |
ARRIGO figlio d’Israele, congiurato | altro |
GIOVANNI figlio d’Israele, congiurato | altro |
I Signori della notte, i Dieci, Cavalieri, Dame, Artigiani, Pescatori, Servitori, Soldati.
L’azione è in Venezia. L’epoca è nel nel 1355.
Libretto – Marino Faliero
Atto primo
[Preludio]
Larghetto, poi maestoso
Scena prima
Arsenale.
Coro di artigiani che lavorano.
[N. 1 – Introduzione]
Coro – andante
CORO
Issa, issa, issa, là,
bene sta.
Iº
Ed è ver?
IIº
È ver, lo narrano
su Rialto, e v’ha chi giura
d’aver letto sulle mura
scritto il turpe vitupero;
proprio il nome di Faliero,
proprio il nome della moglie.
Iº
Lei ch’è esempio di virtù?
IIº
Bada, tira, tira, là,
bene sta.
Iº
Ma chi dicono che fu?
IIº
Hanno detto ch’è un patrizio.
Iº
Un patrizio! Amici, zitto:
i quaranta faran dritto.
IIº
Essi? Aborron doge e nui
perché amici siamo a lui:
vedrem morto un uom del popolo…
Iº
Su prudenza, vuoi tacer?
Spingi ancora verso qua,
bene sta.
IIº
Cantiam l’inno di Falier.
Coro – vivace
Zara audace, Zara infida!
Quattro assalti invan ti diero.
Pugna ancor, benché affamata,
e San Marco ancor disfida.
Oh pro’ Faliero!
Già la fossa è superata,
non v’è muro che sia intero;
Zara, trema; trema, o Zara,
ché l’estremo si prepara.
Oh pro’ Faliero!
Ma dall’Ostro ecco che un nero
polverio s’alza, e ognor cresce:
delle picche appar la vetta,
grida all’arme la vedetta.
Oh pro’ Faliero!
Gli Ungheresi! Gli Ungheresi!
Da ogni lato ecco siam presi.
Guai se Zara… guai se esce!
Sta dubbiando ogni guerriero.
Oh pro’ Faliero!
Ma Falier sorge, e il periglio
misurato ha d’uno sguardo;
dal gran cuor prende consiglio,
e assalisce egli primiero.
Oh pro’ Faliero!
Egli primo esce dai valli,
egli guida l’antiguardo,
sostan gli ungheri cavalli
allo scontro del guerriero.
Oh pro’ Faliero!
Scena seconda
Israele, che è entrato alla metà del canto, e detti.
ISRAELE
Oh, miei figli! oh dolce il canto
della forte età primiera!
Cantabile – maestoso
Era anch’io di quella schiera,
di Venezia anch’io guerrier.
V’era io pur, e gli era a lato
quando fiero, insanguinato,
sulla breccia fulminando,
entrò in Zara il gran Falier.
CORO
Oh, tua gloria! Oh, fausto dì.
ISRAELE
Sola or resta la memoria;
quella etade, quella gloria
era un sogno che sparì.
Scena terza
Steno e detti.
Tempo di mezzo – andante
PARTE DI CORO
Amici! dei patrizi!
Steno… è turbato… mira…
sinistro il vento spira.
STENO
(andando sopra ai lavori)
Che fassi? La mia gondola
non è finita ancor?
PARTE DI CORO
Signor…
STENO
Forz’è che agli ordini
io d’obbedir v’insegni,
o scioperati, indegni!
(a Israele)
Olà, cacciati vadano
dall’arsenal costor.
ISRAELE
Signor, scusarli piacciati,
nessuna colpa è in loro:
immenso è qui il lavoro;
trenta galere arrivano
disfatte all’arsenal.
Primo è il servir la patria…
STENO
(fa’ l’atto di batterlo)
Che osi tu, sciagurato!
ISRAELE
(fremendo)
Signor, io fui soldato…
STENO
Vil plebe agli altri simile,
avrai la pena egual.
(parte minaccioso)
Scena quarta
Israele e Coro.
Cabaletta – allegro vivace
ISRAELE
O patrizi scellerati,
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