Otello
Dramma lirico in quattro atti
Musica di Giuseppe Verdi
Libretto di Arrigo Boito
Fonti letterarie: Otello (1603) di Shakespeare.
Prima rappresentazione: 5 febbraio 1887, Teatro alla Scala di Milano.
Personaggi
OTELLO moro, generale dell’armata veneta | tenore |
JAGO alfiere | baritono |
CASSIO capo di squadra | tenore |
RODERIGO gentiluomo veneziano | tenore |
LODOVICO ambasciatore della Repubblica Veneta | basso |
MONTANO predecessore di Otello nel governo dell’isola di Cipro | basso |
Un ARALDO | basso |
DESDEMONA moglie di Otello | soprano |
EMILIA moglie di Jago | mezzosoprano |
Soldati e Marinai della Repubblica Veneta, Gentildonne e Gentiluomini veneziani, Popolani ciprioti d’ambo i sessi, Uomini d’arme greci, dalmati e albanesi, Fanciulli dell’isola, un Taverniere, quattro Servi di taverna, bassa Ciurma.
Ambientazione: una città di mare nell’isola di Cipro alla fine del secolo XV
Libretto – Otello
Atto primo
Scena prima
L’esterno del Castello.
Una taverna con pergolato. Gli spaldi nel fondo e il mare. È sera.
Lampi, tuoni, uragano.
Jago, Roderigo, Cassio, Montano, più tardi Otello.
Ciprioti e Soldati veneti.
CORO
(Iº gruppo)
Una vela!
(IIº gruppo)
Una vela!
(Iº gruppo)
Un vessillo!
(IIº gruppo)
Un vessillo!
(lampi e tuoni)
MONTANO
È l’alato leon!
CASSIO
(entro le scene lontano)
Or la folgor lo svela.
ALTRI CHE SOPRAGGIUNGONO
Uno squillo!
Uno squillo!
(colpo di cannone)
TUTTI
Ha tuonato il cannon!
CASSIO
È la nave del duce.
MONTANO
Or s’affonda
or s’inciela…
CASSIO
Erge il rostro dall’onda.
METÀ DEL CORO
Nelle nubi si cela e nel mar,
e alla luce dei lampi ne appar.
TUTTI
Lampi! tuoni! gorghi! turbi tempestosi e fulmini!
Treman l’onde! treman l’aure! treman basi e culmini.
Fende l’etra un torvo e cieco spirto di vertigine.
Iddio scuote il cielo bieco, come un tetro vel.
Tutto è fumo! tutto è fuoco! l’orrida caligine
si fa incendio, poi si spegne più funesta, spasima
l’universo, accorre a valchi l’aquilon fantasima,
i titanici oricalchi squillano nel ciel.
(entrano dal fondo molte donne del popolo)
TUTTI
(con gesti di spavento e di supplicazione e rivolti verso lo spaldo)
Dio, fulgor della bufera!
Dio, sorriso della duna!
Salva l’arca e la bandiera
della veneta fortuna!
Tu, che reggi gli astri e il fato!
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