Rappresentazione di anima e corpo

Musica di Emilio de’ Cavalieri
Testo di Agostino Manni

Prima rappresentazione: febbraio 1600, Oratorio di Santa Maria in Vallicella, Roma.

Personaggi

ANIMA soprano
CORPO tenore
PIACERE contralto
TEMPO tenore
MONDO tenore
INTELLETTO contralto
CONSIGLIO tenore
ANGELO CUSTODE soprano
VITA MONDANA soprano

Compagni del piacere (tenore, basso). Anime dannate, Angeli, Anime beate.

Libretto – Rappresentazione di anima e corpo

TUTTI INSIEME
O Signor santo, e vero,
Che del mondo hai l’impero:
O Signor santo, e forte,
Domator de la morte,
Domator de la vita;
Somma bontà infinita:
A te Signor, a te
Gloria e laude si de’
A te sommo Signor supremo, e degno
Sia gloria eterna, e sempiterno Regno.

 

PROEMIO

Avveduto, e Prudenzio giovanetti

AVVEDUTO
Voi che all’aspetto mi parete sensato, e prudente giovanetto, ditemi di grazia, che vi pare di questa nostra Vita mortale, che gli uomini pregiano tanto? In che concetto la tenete voi? Desidero il parer vostro: perciocché anch’io vorrei viver in modo, che giungendo al termine di essa, non mi trovassi, come a molti interviene, da falsa speranza ingnanato.

PRUDENTIO
lo non posso sodisfare a pieno al vostro desiderio, perché gli anni miei acerbi non comportano, ch’io in questo soggetto abbia veduto molto: pure per quanto ho potuto odorare di lontano, e per quello che ho imparato dagli uomini savi, che l’hanno con occhio accorto trapassata; mi pare, ch’ ella sia una mostra, ed apparenza di vanità; una bella veste, che ricopre le deformità del corpo infermo: e un erboso prato, che con le verdi gramigne nasconde il velenoso serpe. E voi, che direste che ella fosse?

AVVEDUTO
lo ancorché inesperto, direi, ch’ella fosse un campo angusto, ma pieno di dure pietre, un bosco folto, ma pieno d’acute spine, un monte ombroso, ma pieno d’altissime rupi, e in somma una gran selva, ma piena di selvatiche fiere.

PRUDENTIO
lo la chiamarei una valle oscura di pianto: un fonte sterile di pensieri: un fiume torbido di lagrime: e un mare procelloso di miserie.

AVVEDUTO
lo ancora, se bene mi sono accorto, trovo che questa nostra vita è come la bolla nell’acqua, che subito manca: come il vapore nell’aria, che presto si consuma: e come il fiore, che su la siepe in un tratto languisce.

PRUDENTIO
lo l’assomiglio ad una casa vecchia, che minaccia ruina: ad una torre alta fondata su l’arena: ad un’arbore pieno di rami, ma senza radici.

AVVEDUTO
A me pare una navicella senza governo: una vecchiezza senza bastone: un cavallo senza freno: e un cieco senza guida.

PRUDENTIO
lo la paragono ad un’ordine confuso: ad una quiete travagliata, ad una fatica inefficace, ad
una sanità inferma, et ad una ricchezza povera.

AVVEDUTO

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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