Una cosa rara
Dramma giocoso
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Vicente Martin y Soler
Prima esecuzione: 17 novembre 1786, Vienna, Burgtheater.
Video dell’opera
Personaggi:
Isabella, REGINA di Spagna | soprano |
Giovanni, PRINCIPE di Spagna | tenore |
CORRADO gran scudiere | tenore |
LILLA serrana | soprano |
GHITA serrana | soprano |
LUBINO serrano | basso |
TITA serrano | basso |
Lisargo, PODESTÀ del villaggio | basso |
Coro di Cacciatori, Pastori e Pastorelle.
L’azione si svolge in un paese della Sierra Morena, Spagna, verso la fine del sec. XV.
Libretto – Una cosa rara
Atto primo
[Sinfonia]
Scena prima
Gran pianura, in distanza veduta di collina praticabile, sopra la sommità della quale casa pastorale, con porta e finestra; in maggior distanza veduta di villaggio; in fondo, alcuni alberi.
[Introduzione]
CORO DI CACCIATORI
Salva, salva, o dèa de’ boschi,
lo splendor della Castiglia,
salva lei, che a te somiglia
in bellezza, ed onestà.
Tu la madre al figlio rendi,
e ad un re la sua metà.
Scena seconda
La Regina, vestita da cacciatrice con asta insanguinata, con Séguito e Corrado.
Recitativo
REGINA
Allegri, o miei vassalli;
eccovi il fausto segno di mia vittoria;
grande il periglio fu, di gran valore al mio
braccio fu d’uopo; estinta al fine
giace l’orribil belva,
ch’empia di strage e di terror la selva.
Se di lugubri strida
suonar le valli e i monti,
or di festose grida si faccian risuonar.
[Ripresa coro]
CORO DI CACCIATORI
Suoni pur di grati evviva
ogni riva ed ogni sponda,
e risponda da ogni speco
facil eco al nostro amor.
Viva l’astro d’Aragona,
ch’or corona il suo valor.
Recitativo
REGINA
Andiam, miei fidi,
e ristoriamci un poco
della lunga fatica;
ma dov’è il figlio mio?
CORRADO
Dietro i vestigi vostri
il magnanimo prence
spronò il destrier,
quando il cinghial feroce
da voi vide inseguito.
Ma qualcuno s’inoltra: eccolo!
Scena terza
I suddetti, e entra il Principe con fretta.
[Terzetto]
PRINCIPE
Perché mai nel sen, perché,
cara madre ognor per te
palpitarmi il cor dovrà?
REGINA
Perché mai nel sen, perché,
caro figlio, ognor per me
palpitarti il cor dovrà?
CORRADO
Perché mai nel sen, perché,
gran Regina, ognor per te
palpitarci il cor dovrà?
REGINA, PRINCIPE E CORRADO
Deh, conserva a chi t’adora
una vita al ciel sì cara.
REGINA
Meco godi, amato figlio,
e discaccia il tuo timor.
PRINCIPE E CORRADO
In te vive il figlio ancora,
in te vive il genitor.
Recitativo
REGINA
Su via, mio caro figlio,
discacciate l’affanno; al gran cimento
è ver molto sudai; ma uccisa al fine
la formidabil fiera
la gloria accrebbe de’ trionfi miei.
(si vede venir da lontano Lilla, affannata)
Ma chi giù di quel luogo a questa volta
move rapido il passo?
PRINCIPE
Una fanciulla
a me rassembra, e di gentil sembiante.
CORRADO
Affannosa ed ansante,
real donna, a me par.
Scena quarta
Lilla, e i suddetti.
REGINA
Chi cerchi?
LILLA
La… Regina…
(s’inginocchia)
REGINA
Io son la stessa.
[Cavatina]
LILLA
Ah, pietade… mercede… soccorso!
Dal timor… dal tormento… dal corso…
son s… stanca che il fiato… mi manca…
ed ho lena… d’appena… parlar.
Recitativo
REGINA
Sorgi, calma l’affanno,
e quel che brami
esponi, o giovin bella,
e l’otterrai.
PRINCIPE
(a Corrado)
Amico, hai vista mai
fanciulla più gentile di costei?
CORRADO
Non ha beltà la Spagna uguale a lei.
LILLA
Signora, al regio piede
per implorar pietà mi guida amore:
il più vago pastore
delle nostre contrade amato m’ama,
in sposa ei mi brama, e se uguaglianza
di costume, di stato, e di desio
può nodo marital render felice,
un più fasto imeneo sperar non lice.
REGINA
E chi potrebbe opporsi
ad affetto sì bello?
LILLA
Un barbaro fratello,
che sol per vanità
la mia destra promise al Podestà.
REGINA
Il tuo amante dov’è?
LILLA
Da questo loco
allontanato, sia ventura od arte,
lasciò spazio frattanto al fratel mio
di tentar che per forza io dia la mano
a l’odiato da me brutto villano!
E se da quella stanza ov’ei mi chiuse
con disperato ardire
dal balcone saltando io non fuggìa,
del vil bifolco già preda sarei,
e il mio caro Lubin perduto avrei.
[Cavatina]
REGINA
Calma l’affanno,
Lilla vezzosa,
sarai sua sposa,
fidati in me.
Bella ti vedo,
saggia ti credo;
sarà, se l’ami,
degno di te.
Recitativo
Figlio, vo a riposarmi. Or voi, Corrado,
voi che siate sua guida al nostro tetto,
alla vostra prudenza io la commetto.
[Ripresa coro]
CORO DI CACCIATORI
Suoni pur di grati evviva
ogni riva ed ogni sponda,
e risponda da ogni speco
facil eco al nostro amor.
Viva l’astro d’Aragona,
ch’or corona il suo valor.
(la Regina parte col suo séguito)
Scena quinta
Corrado, il Principe, e Lilla.
Recitativo
PRINCIPE
Amico, mi consolo
che sei fatto
custode di fanciulle.
CORRADO
Signor, dell’età mia
è per me questo un infelice indizio.
(È un idolo costei; ci vuol giudizio.)
PRINCIPE
Oh quanto volentieri
con te mi cangerei
per esser io guardiano di costei.
Venite qui, ragazza.
LILLA
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